Linea Umana: i calici progettati dal sommelier

15 Mag , 2020 - Stile

Linea Umana: i calici progettati dal sommelier

Prodotta dall’antica industria vetraria Rona, una linea ideata da Maurizio Dante Filippi, miglior sommelier Ais d’Italia 2016. Sei calici e due bicchieri che sembrano soffiati a bocca, ma sono in cristallino stampato.

Nel 1892 la famiglia Schreiber fonda l’industria vetraria Rona, oggi fra le poche vetrerie al mondo in grado di offrire un’intera gamma di prodotti di altissima qualità. Industria con più di 1.000 dipendenti nella Repubblica Slovacca, produce oltre 70 milioni di articoli in cristallo.

Una perizia che si sviluppa nella produzione manuale del cristallino soffiato a bocca, ma anche stampato e caratterizzato allo stesso modo da leggerezza, brillantezza e sottigliezza. Entrambe le metodologie danno vita a li- nee contemporanee e innovative in grado di soddisfare ogni esigenza dei professionisti dell’ospitalità, i quali fin da ora, nonostante il lockdown per l’epidemia di coronavirus, possono già iniziare a progettare strategie e mise en place per la ripresa delle attività.
«Oggi – spiega Sergio Pezzotta, amministratore delegato di Ros – Rona presenta al mercato, a un prezzo assolutamente competitivo, la linea Umana, disegnata da Maurizio Dante Filippi, miglior sommelier Ais d’Italia nel 2016. Un professionista autorevole che coordina l’accoglienza della Sala della Comitissa e di Lieviti 9/19 Bistrot a Civita Castellana, nel Viterbese. Per la prima volta una linea ideata da chi utilizza questi strumenti e dai quali pretende il massimo risultato nell’utilizzo. Per la realizzazione è stata utilizzata la nuovissima tecnologia Ultra Light Execution, che per percezione e lucentezza avvicina la Linea Umana a una produzione soffiata a bocca. Nell’elaborare questo progetto Filippi si è ispirato al concetto di grembo».

Dal grembo tutto ha origine. Il grembo è il femminile, sinuosità, movimento leggiadro, espressione di eleganza, forza, tenacia. «La linea femminile – ha sottolineato Maurizio Dante Filippi – è capace di racchiudere il senso della vita. La forma femminile non ha spigoli». Da questa “madre” ideale sono nati 8 figli, 6 calici da vino e 2 bicchieri per l’acqua.

Acqua naturale
Il bicchiere da acqua naturale si presenta con una significativa eleganza. È il bicchiere della carezza, di quel tocco sottile e leggiadro che muove l’aria. In questo bicchiere si potrebbe servire anche una delicatissima acqua effervescente naturale dove la percezione di pungenza dell’anidride carbonica presente sia davvero quasi impercettibile.

Acqua frizzante
Nel caso di acqua frizzante, con aggiunta di anidride carbonica, l’impatto della pungenza è più intenso e immediato. Serve a solleticare il palato e ad avere un effetto stimolante nell’apparato digerente. È un mattino luminoso in alta montagna quello che richiama l’uso di questo bicchiere. Le percezioni olfattive arrivano quasi a essere pungenti se si respira profondamente in un bicchiere di acqua frizzante ed è quindi necessario che questa sensazione vada dispersa e non concentrata direttamente nelle narici.

Vini spumanti
Un calice ampio e avvolgente. Come il resto della linea è destinato agli esercizi di elevato livello qualitativo e può essere usato con tutte le tipologie di vini spumanti, siano esse provenienti da importanti Martinotti o Charmat che metodo Classico, anche millesimati e riserve. Non c’è distinzione territoriale, perché in questo calice possono essere serviti i vini spumanti italiani, gli Champagne, i Cava e tutte le altre produzioni del mondo. Ottima forma per ogni servizio di aperitivo anche con vini spumanti importanti, ma anche utilizzabile per accompagnare l’intero pasto quando si sceglie una buona espressione di vino spumante.

Vini bianchi e rosati giovani
Un calice capace di contenere ogni tipologia di vino bianco giovane. La sua forma affusolata, la capacità importante e il grande volume interno consentono al liquido di esprimere tutta la sua componente aromatica giovane, fatta di freschezza e sensazioni chiare. Perfetta applicazione per vini bianchi d’annata o con affinamento in acciaio e bottiglia non superiore ai tre anni, ma anche con vini rosati molto giovani che non abbiano subito alcun processo di ossidazione. Utilizzo ideale quando i vini sono serviti a temperature al di sotto dei 10°C.

Vini bianchi, rosati importanti e rossi giovani
Un calice che garantisce un buon servizio sia per la componente tecnica che per la successione dei vini a tavola. È pensato per vini ancora abbastanza giovani che abbiano subito affinamento in acciaio, bottiglia o legno, ma la loro origine non è remota. Lo stesso calice può essere usato nei casi abbastanza rari nei quali si sceglie di servire un vino rosato un pochino più evoluto, leggermente ossidato, con fermentazione malo-lattica svolta o con un percettibile residuo zuccherino. Non manca per questo calice la possibilità di essere utilizzato per vini rossi d’annata nei quali il carattere sia fondato su importante percezione di acidità, fruttato fresco; mai affinati in legno. I vini bianchi e rosati da servire in questo calice devono avere temperature comprese tra gli 8 e i 12°C e per i rossi giovani la temperatura non deve superare i 14°C.

Vini bianchi importanti
Questo calice accoglie i vini bianchi che sono stati capaci di affrontare il tempo in bottiglia, quelli capaci di portare all’apice ogni emozione. Questa forma dovrà essere assunta da quei vini bianchi che abbiano fatto almeno 8-10 anni del loro percorso, che abbiano subito cure attente in vigneto, ma soprattutto che questo tempo lo abbiano trascorso nelle migliori condizioni di conservazione. Sarà solo questo il momento nel quale vedranno la luce perché è questo quello che sanno donare: luce e piacere. La temperatura di servizio per i vini che occuperanno questa forma sarà tra i 12 e i 15°C e bisognerà lasciar loro il tempo di esprimersi, perché da loro non ci si aspetta una bevanda, ma un’emozione.

Vini rossi da vitigni coloranti e tintorei
Per questo calice non sono stati presi in considerazione elementi di differenziazione basati sulle tecniche di vinificazione, affinamento, elevazione o sul tempo trascorso, ma è stata valutata l’intensità colorante che molti vitigni imprimono nei vini. Saranno vini “da toccare” quelli che verranno riposti in questo calice. Il profumo avvolgente porterà sensi di spessore e maturità. Vini caratterizzati da un colore quasi impenetrabile, vini scuri, con i vari toni coloranti; la luce non riuscirà a passare. Saranno questi vini a catturarla senza restituirne traccia se non sotto forma di luminosità. La temperatura di servizio sarà variabile in virtù della tipologia, ma oscillerà tra i
16 e i 18-19°C. Non saranno giovani i vini che acquisiranno queste forme: da 3-4 anni fino… al secolo e anche più!

Vini rossi da vitigni
a basso impatto colorante Sono vini scarichi di colore, ma pregni di luminosità quelli da destinare a questo calice, che abbiano al loro attivo affinamenti e permanenze in bottiglia da 3 fino a decine e decine di anni. Sarà morbido e carezzevole il senso che verrà restituito. La temperatura di servizio sarà sempre importante, tra i 15 e i 18°C. Questo calice può essere capace di correre in aiuto di chi sta versando il vino, perché può essere usato come strumento di grande importanza quando, tra un tavolo e l’altro, vengono scelti vini di diverso valore e costo. Il calice può contenere anche un vino più colorato, ma deve essere il lungo affinamento e l’importanza a richiederne l’utilizzo.

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